La tassazione delle prestazioni professionali rese in Italia da soggetti non residenti pone diversi problemi di natura interpretativa e sistematica che andrebbero risolti a livello legislativo. L’impianto domestico che regolamenta la materia mette, infatti, in evidenza una serie di criticità principalmente dovute ad un difetto di coordinamento tra legislazione, prassi amministrativa e modelli dichiarativi.
Su Corriere Tributario n. 7/2023, sono proposte alcune considerazioni critiche in merito alla tassazione dei compensi corrisposti a soggetti non residenti per prestazioni professionali rese in Italia, individuando lacune e antinomie che governano il sistema di imposizione domestico.
L’attuale scenario rischia, peraltro, di determinare l’insorgere di profili di incompatibilità con il diritto europeo in materia di libera prestazione dei servizi, cui potrebbe porsi rimedio in sede di legge delega per la riforma del sistema fiscale (art. 3) al fine di “adeguare i principi dell’ordinamento tributario nazionale ai livelli di protezione dei diritti stabiliti dal diritto dell’Unione europea”.