L’esercizio con base fissa di un’attività professionale da parte di un soggetto non-residente richiede la sussistenza di un nesso diretto e funzionale tra l’attività svolta e la struttura materiale cui l’esercizio dell’attività è riferibile, pur in maniera non occasionale e prevalente ancorché non esclusiva. Tale nesso è riscontrabile in forza di comportamenti fattuali del professionista, tesi ad individuare, creare, organizzare e gestire a proprio personale beneficio degli spazi fisici sul territorio dello Stato nei quali intrattenere relazioni sociali ed economiche per lo svolgimento di attività di lavoro autonomo.L’esercizio con base fissa di un’attività professionale da parte di un soggetto non-residente richiede la sussistenza di un nesso diretto e funzionale tra l’attività svolta e la struttura materiale cui l’esercizio dell’attività è riferibile, pur in maniera non occasionale e prevalente ancorché non esclusiva. Tale nesso è riscontrabile in forza di comportamenti fattuali del professionista, tesi ad individuare, creare, organizzare e gestire a proprio personale beneficio degli spazi fisici sul territorio dello Stato nei quali intrattenere relazioni sociali ed economiche per lo svolgimento di attività di lavoro autonomo
Sommario: 1. Massima – 2. Il caso – 3. La questione – 4. Le soluzioni giuridiche – 5. Osservazioni
L’articolo è stato pubblicato su “TributarioPiù – Ed. Giuffrè”.